In occasione del 32° anniversario del dies natalis del Venerabile don Tonino Bello, che quest’anno coincide con la Pasqua, l’Ufficio per le cause dei Santi della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi ha proposto quattro chiavi di lettura della virtù della speranza, a cui il Giubileo in corso è dedicato, tratto distintivo del suo ministero.
È possibile leggere per intero lo speciale sul n. 15 del settimanale diocesano Luce e Vita di domenica 20 aprile 2025. Ne riassumiamo qui i tratti essenziali.
Il vescovo Antonio Bello è senza dubbio “segno di speranza”, come lo ha definito don Pasquale Rubini, direttore dell’Ufficio, perché la sua testimonianza «diventa un appello a tonare a riscoprire la nostra umanità» e «per realizzare tale “utopia” occorre far vibrare il dinamismo della parola “speranza”».
Le parole del Venerabile ci sollecitano a «”sporcarci le mani”, a costruire ogni giorno relazioni inclusive e solidali scendendo nelle periferie sociali e spirituali del nostro tempo, dei nostri luoghi di lavoro, delle nostre famiglie, delle nostre parrocchie» scrive Marcello La Forgia, nello speciale.
E ancora, Rosa Liso, che fu una dei giovani al seguito di don Tonino durante i suoi anni di episcopato, ricorda come lui avesse assegnato proprio ai giovani un impegno supplementare per la pace e come le sentinelle del mattino si domandano quanto resta della notte, anche noi oggi possiamo – almeno – avere «l’audacia di rompere la corazza dello scetticismo e del disfattismo per essere pellegrini di speranza?»
Francesca Bisceglia (Segretaria della Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali) riprende l’indicazione di «organizzare la speranza» per poter promuovere la pace, strettamente connessa alla giustizia sociale, in quanto “convivialità delle differenze”. La speranza per il Venerabile, sottolinea Francesca, «non è individuale: è comunitaria, è ecclesiale, è politica nel senso più alto».
Allora questa Pasqua, che include il ricordo a don Tonino, sia per tutti punto di partenza di nuovi sentieri di speranza nella vita quotidiana, perché i sogni avviati sulla terra troveranno piena compiutezza nel Cielo.