Aspettando il Giubileo dei Giovani…

A Roma per il Giubileo dei Giovani sono previste un milione di presenze, di cui circa 70mila i giovani italiani (secondo gli ultimissimi dati). Sarà possibile rivolgersi all’Infopoint dedicato al Giubileo dei Giovani per esigenze varie, informazioni, dettagli logistici. Situato in via dell’Ospedale 1, a metà di via della Conciliazione, resterà aperto fino al 3 agosto. Questo servizio è promosso dal Dicastero per l’evangelizzazione per offrire un punto di riferimento costante per i giovani pellegrini che potranno rivolgersi ai volontari lì presenti in sei lingue, ogni giorno, dal lunedì alla domenica, dalle 8.00 alle 19.00.  

Anche dalla nostra Diocesi quasi 250 giovani si metteranno in cammino, grazie al Servizio diocesano per la pastorale giovanile, per vivere i momenti giubilari previsti, sia dal gruppo diocesano che dal Servizio nazionale di pastorale giovanile. Giornate intense e piene di incontri per ravvivare o alimentare la fede, lasciarsi prendere dagli scambi di vissuti e di storie, confrontarsi con le differenze e andare alla ricerca di ciò che unisce: il desiderio d’amore e di verità.

In preparazione allora a questo grande appuntamento, a livello personale e collettivo, abbiamo chiesto come stanno vivendo l’attesa ad alcuni giovani delle parrocchie, sia a quelli che per la prima volta vivranno un contesto allargato e variegato sia a quanti hanno già fatto esperienze di importanti momenti comunitari. Non sempre i giovani sanno cosa aspettarsi, in relazione alla grande esperienza che li attende, ma sanno cosa cercare: risposte (se possibile, specificano!). Alle domande che si affollano nei cuori, alle paure che talvolta si presentano sgradite, alle delusioni che possono annebbiare le giornate.

La valigia è (forse) pronta, le aspettative altissime, e il cuore pure! Stiamo per partire per il Giubileo dei Giovani a Roma e, per essere la mia prima esperienza, mi sento come uno che parte per un’avventura di cui conosce solo il punto di partenza e che si affida volentieri a Dio.
Non so esattamente cosa mi aspetta: camminate infinite, incontri speciali, momenti di preghiera, magari qualche “prova di resistenza” sotto il sole romano. Ma so che il Signore ci sarà, e questa è la certezza che mi porto nello zaino (insieme agli snack, ovviamente).
Spero di vivere giorni di vera condivisione, di amicizie nuove, di quelle che sanno parlare al cuore e magari… di qualche risposta inaspettata da parte di Dio.
Parto con la voglia di farmi sorprendere e, soprattutto, di scoprire che quando si cammina insieme e si cammina con Lui, anche la stanchezza può diventare gioia. Roma: arriviamo!

Marco Stoia, 22 anni, parr. Madonna della Rosa

Sono pieno di gioia ed entusiasmo per questa partenza al Giubileo a Roma, soprattutto perché è la mia prima esperienza. È un’occasione che aspettavo con grande curiosità e che finalmente sta per diventare realtà. Sono convinto che mi lascerà ricordi indimenticabili, sia per ciò che vivrò interiormente, sia per le persone che incontrerò lungo il cammino. Non so esattamente cosa aspettarmi, ma spero di vivere momenti profondi e autentici, fatti di condivisione, riflessione e tanta energia positiva. Credo che ci sarà anche quella forza collettiva e quel senso di unione che solo un evento di questa portata sa trasmettere. Sarà un’opportunità preziosa per stringere nuove amicizie, ascoltare storie diverse dalla mia, confrontarmi e crescere.

Michele Picca, 18 anni, parr. Madonna della Rosa

alcuni giovani della parrocchia Madonna della Rosa – Molfetta

E Le aspettative sono più alte soprattutto per chi si appresta a vivere per la prima volta una grande esperienza di Chiesa. La fibrillazione si fa sentire, la volontà di vivere attimo per attimo è tanta. Anche chi ha già vissuto significativi momenti comunitari ripone in questa occasione speranze nuove, forti.
Per questo occorre prepararsi e preparare il cuore, così che, libero da distrazioni o impegni futili, possa lasciare spazio e tempo alle parole che il Signore vorrà rivolgere ai giovani che si sono messi in cammino.

È la prima volta che partecipo ad un evento di fede così grande dedicato ai giovani ed è per questo che ho aspettative molto alte. Spero di vivere un’esperienza di fede intensa che mi permetta di riscoprire la bellezza dell’incontro con il Signore. Inoltre, mi auguro di condividere momenti sia di riflessione ma anche di amicizia e gioia con i giovani provenienti da ogni parte del mondo ma anche con quei giovani con cui condivido quotidianamente il mio percorso di vita. Non vedo l’ora di partire e di lasciarmi sorprendere, a cuore aperto, da tutto quello che accadrà. Cercherò di vivere pienamente ogni attimo per poi portare nell’ordinario ciò che avrò vissuto in quel tempo straordinario.
Mi sto preparando in vari modi al Giubileo dei Giovani, in particolare partecipando a degli incontri di preparazione organizzati dall’equipe giovani della mia parrocchia. Questi momenti sono caratterizzati da riflessioni e confronti fra di noi con l’obiettivo di comprendere quale sarà l’essenza autentica di questo Giubileo e in che modo ci approcciamo a vivere quest’esperienza. Molti dei partecipanti hanno già vissuto altri eventi della stessa portata e sono proprio i loro emozionanti racconti a spronarci a vivere tutto ciò con maggiore consapevolezza e coinvolgimento. Infine, sto preparando una lista delle cose da portare, in modo da avere con me solo ciò che è utile ed essenziale.

Miriam Cantatore, 19 anni, parr. San Michele Arcangelo – Ruvo

Non è la prima volta che partecipo ad un grande evento di fede dedicato ai giovani ma penso che questo sia, per me, il più significativo per diversi fattori, sia per quanto riguarda il periodo della mia vita e la fede maturata in questo momento, sia per i cambiamenti che stanno avvenendo all’interno della chiesa, uno fra tutti il nuovo Papa Leone XIV.
Mi aspetto concretamente che questo sia un nuovo inizio spirituale e che questa esperienza riesca a colmare, seppur in parte, quella voglia di conoscere me e le persone con cui condivido parte della mia vita, i miei compagni di fede e di esperienze, senza le quali oggi io non sarei qui ad interrogarmi su questo evento. Per cui tutti ci stiamo preparando a vivere fortificando ancor di più la nostra voglia di comunità, filo indistruttibile che ci unisce.

Angelo Gabriele Ciciriello, 26 anni, parr. San Michele Arcangelo – Ruvo

giovani della parr. S. Michele Arcangelo – Ruvo

Il Giubileo dei Giovani sarà anche l’occasione per uscire dalle proprie abitudini, dagli schemi consueti, dai modi di fare che ci lasciano nelle certezze senza scomodarci troppo, evitando gli interrogativi più intimi e profondi. Mettersi in cammino è andar fuori da se stessi e incontrare e accogliere l’altro, riscoprire il gusto della condivisione.

«Ai giovani non dite che sono il futuro. Dite loro che sono l’adesso di Dio.» (Papa Francesco). 
Ciascuno di noi nasconde un misto di emozioni, curiosità e tante aspettative; e ci aspettiamo che il Giubileo, in un tempo dove è facile sentirsi soli o smarriti, sia un modo per riscoprire la bellezza di sentirsi parte di Qualcosa.  Anche se fisicamente non siamo ancora in cammino, essere “pellegrini di speranza” ci impegna sin d’ora ad accogliere il nostro essere giovani e imperfetti, per essere vivi, pronti ad alzare lo sguardo, ad ascoltare, a lasciarci sorprendere e ad essere noi stessi luce di speranza, a scapito della trappola del nostro egoismo. Certo, non è facile uscire dai nostri comfort; ma la gioia della condivisione, che ci aspettiamo di ritrovare, ci farà sperimentare proprio quell’Essenziale, quella “poesia del Vangelo”, così come il nostro amato don Tonino amava pensare. Per questo non ci sentiamo soli: sappiamo che la fede, quando vissuta insieme, ci permettere di riconoscere in ciascuno di noi quel riflesso di Dio che ci unisce, che ci cammina accanto, e che ci chiama per nome! E noi vogliamo viverla, questa fede. A piedi, insieme. Con lo sguardo alto e la speranza tra le mani.

Mattia Volpes e Irene Scisciolo, 20 anni, parrocchia S. Cuore – Molfetta

giovani della parr. S. Cuore – Molfetta

Venerdì 25 luglio, Mons. Cornacchia ha consegnato il mandato missionario e il kit ai giovani in partenza per il Giubileo, alle ore 19.30 presso la parrocchia S. Giacomo, in Ruvo, invitando i “pellegrini di speranza” ad essere «capaci di dare sapore nella “minestra” del gruppo parrocchiale, della scuola, della famiglia, ovunque!» E ha poi esortato a non essere impulsivi, a saper attendere, a non essere motivo di delusione ma anzi motivo di attrazione e sequela, di giubilo per le persone che ci incontrano. Come ripeteva ai seminaristi, quando era padre spirituale, «tante volte non avremo una seconda occasione per dare la prima impressione. Vi lascio questo monito: siate sempre capaci di dare non solo una prima bella persona ma ogni volta che gli altri ci incontreranno ci ricordino con il medesimo entusiasmo e fascino della prima impressione». Infine ha affidato i giovani alla Vergine Maria, che li accompagni e li guidi sempre.

a cura di Susanna M. de Candia, Antonio Tambone, Martina Mastropierro