Domenica 1° giugno: Ascensione del Signore

Leggi le Letture della Domenica

Noi sappiamo che la mentalità moderna rifiuta questo disegno costitutivo dell’esistenza umana.
La mentalità moderna, vogliamo dire quella priva del faro orientatore della speranza cristiana, è tutta impegnata nella conquista del benessere temporale, attuale. La scienza naturale è la sola sua luce; il benessere economico il suo paradiso terrestre; e talora i bisogni legittimi e gravi della vita naturale e presente si vorrebbero strumentalizzare in contrapposizione della finalità religiosa della vita, come prevalenti, anzi come i soli meritevoli dell’umana ricerca, e come degni di piegare a sé e di sostituire i bisogni e doveri dello spirito e le promesse della fede.

Questo non è conforme al programma cristiano, il cui disegno, pur riconoscendo e servendo le necessità del tempo, spazia ben oltre i confini degli interessi materiali e dei piaceri momentanei del carpe diem. E meraviglia! il cristiano, pellegrino verso il Cristo oltre il tempo, e perciò libero ed agile, disancorato nel cuore dalla scena effimera di questo mondo (Cfr. 1 Cor. 7, 31), proprio in virtù del suo insonne amore al Cristo glorioso dell’al di là, sa scoprire il Cristo bisognoso dell’al di qua; egli intravede il suo Cristo, degno di totale dedizione, nel fratello povero, piccolo, sofferente ove l’immagine mistica di Gesù celeste, secondo la sua divina parola, s’incarna nell’umano dolore terrestre. La nostra festa dell’Ascensione di Cristo può infatti celebrarsi anche così, ascoltando e realizzando la sua travolgente parola d’amore sociale: «In verità vi dico, ogni volta che avrete fatto del bene ai miei fratelli più piccoli, voi l’avete fatto a me» (Cfr. Matth. 25. 40).
Così l’Ascensione di Cristo in cielo illumina, guida e sorregge il nostro cammino sulla terra.

San Paolo VI, Papa (Omelia 27.05.1976)