Leggi le Letture della Domenica
Come si connettono le due memorie, le due cerimonie? La prima, festante, riconosce in Gesù il trionfatore della storia, il centro del genere umano, Colui che segna le ore del tempo e dei secoli; la seconda parte sembra, al contrario, tutta negativa, luttuosa, funebre, parlandoci, essa, del processo a Gesù, della sua condanna, riprovazione e crocifissione; degli scherni da Lui subiti; del suo annientamento sino alla morte.
[…] Quel Cristo che la speranza del popolo attendeva quale condottiero trionfante, dispensatore di glorie e potenza, di ricchezza e felicità, quel Cristo, invece, doveva venire nel dolore, nella umiliazione, nella morte. E la misteriosa contraddizione si rinnova e si perpetua. Infatti, ogniqualvolta noi aspettiamo una eredità di elevazione e di prestigio da Cristo, Egli ci lascia delusi e ci si mostra ancora con le sue braccia distese, le mani inchiodate e il capo chino del morente e del morto. Che cosa vuol dire ciò? […] Vuol dire che dobbiamo collocare i nostri aneliti, la nostra sorte, i nostri veri bisogni, la nostra speranza non nel mondo presente, bensì nell’altro, in quello eterno; non nella supremazia temporale e materiale, esteriore, ma in assai diverso trionfo, quello conseguito da Gesù con la sua morte di croce; portando, cioè, a noi un sacrificio.

Si rifletta al valore di questa parola. Sacrificio vuol dire che uno muore per un altro, si immola per il prossimo. Gesù è morto per noi. Il Signore ci ha salvati con l’estrema dedizione di Sé, nel suo dolore incommensurabile, nella sua oblazione libera e totale. Diciamo la grande parola: Gesù ci ha salvato nell’amore! Gesù ci ha salvato con il dono di Sé per noi; e così ci ha liberato dai veri mali incombenti sulla nostra vita: il peccato e la sua conseguenza, la morte.
Questa, dunque, è l’essenza della storia, della filosofia, e della saggezza umana. Se noi vogliamo comprendere bene la nostra vita e l’indirizzo che sempre intendiamo imprimerle, dobbiamo guardare a Cristo: Egli è il Re, il sovrano della storia, il centro di ogni aspirazione e la meta dell’uomo. Egli consegue il suo trionfo nel dare quanto ha: il sangue, l’onore, la sua libertà, la sua vita per noi. Gesù ci ha salvato nel dolore e nell’amore.
San Paolo VI, Papa (11.04.1965§)