Nel cristianesimo il tempo ha un’importanza fondamentale. Dentro la sua dimensione viene creato il mondo, al suo interno si svolge la storia della salvezza, che ha il suo culmine nella «pienezza del tempo» dell’Incarnazione e il suo traguardo nel ritorno glorioso del Figlio di Dio alla fine dei tempi. In Gesù Cristo, Verbo incarnato, il tempo diventa una dimensione di Dio, che in se stesso è eterno. […]
Cristo è il Signore del tempo; è il suo principio e il suo compimento; ogni anno, ogni giorno ed ogni momento vengono abbracciati dalla sua Incarnazione e Risurrezione, per ritrovarsi in questo modo nella «pienezza del tempo». Per questo anche la Chiesa vive e celebra la liturgia nello spazio dell’anno. L’anno solare viene così pervaso dall’anno liturgico, che riproduce in un certo senso l’intero mistero dell’Incarnazione e della Redenzione […].
Su tale sfondo diventa comprensibile l’usanza dei Giubilei, che ha inizio nell’Antico Testamento e ritrova la sua continuazione nella storia della Chiesa. Gesù di Nazaret, recatosi un giorno nella sinagoga della sua città, si alzò per leggere (cf. Lc 4, 16-30) […].
Il Profeta parlava del Messia. «Oggi – aggiunse Gesù – si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udito con i vostri orecchi» (Lc 4, 21), facendo capire che il Messia annunziato dal Profeta era proprio lui e che in lui prendeva avvio il «tempo» tanto atteso: era giunto il giorno della salvezza, la «pienezza del tempo». Tutti i Giubilei si riferiscono a questo «tempo» e riguardano la missione messianica di Cristo, venuto come «consacrato con l’unzione» dello Spirito Santo, come «mandato dal Padre». È lui ad annunziare la buona novella ai poveri. È lui a portare la libertà a coloro che ne sono privi, a liberare gli oppressi, a restituire la vista ai ciechi (cf. Mt 11, 4-5; Lc 7, 22). In tal modo egli realizza «un anno di grazia del Signore», che annunzia non solo con la parola, ma prima di tutto con le sue opere. Giubileo, cioè «un anno di grazia del Signore», è la caratteristica dell’attività di Gesù e non soltanto la definizione cronologica di una certa ricorrenza.
San Giovanni Paolo II, Tertio Millennio Adveniente (1994), 10-11