Alcuni feedback dalla XVIII Assemblea nazionale di Azione Cattolica

Dal 25 al 28 aprile a Sacrofano, l’Azione Cattolica Italiana ha celebrato la sua XVIII Assemblea nazionale dal titolo Testimoni di tutte le cose da lui compiute, il più alto momento di vita associativa, in cui i delegati provenienti dalle diocesi italiane si sono confrontati, calandosi nel presente della Chiesa e del Paese, dando uno sguardo al futuro e immaginando l’associazione che vorrebbero nel domani. Anche la nostra Diocesi ha visto la partecipazione di una delegazione.

Quest’anno, l’Assemblea nazionale è stata preceduta dall’incontro-festa “A braccia aperte” nella mattinata del 25 aprile in piazza San Pietro. Sessantamila aderenti si sono dati appuntamento a Roma per incontrare papa Francesco, per fare festa con lui, per ascoltare la sua parola e riflettere assieme. La mattinata è stata caratterizzata dalla gioia e dai tanti volti dei bambini, anziani, giovani e adulti, tutti accomunati dalla volontà di vivere in pienezza la comunione, di essere costruttori di pace e di testimoniare l’amore per l’AC e la Chiesa. A impreziosire la mattinata è stata la presenza del papa che ha abbracciato tutti con il suo lungo e consueto saluto dalla papa-mobile. Con il suo linguaggio immediato e semplice è riuscito anche questa volta a toccare i cuori, proponendo la riflessione sull’abbraccio che manca, l’abbraccio che salva, l’abbraccio che cambia la vita.

Carichi ed entusiasti dell’incontro festa, i delegati hanno poi raggiunto Sacrofano dove nel tardo pomeriggio ha avuto inizio l’Assemblea nazionale con la celebrazione eucaristica, presieduta del Segretario di Stato della Santa Sede, card. Pietro Parolin.

Sono state tre giornate intense e feconde, vissute insieme a 600 delegati provenienti da tutta Italia, e più di 300 uditori. Un’emozione sempre unica incontrare e conoscere nuove persone tutte accomunate dal far parte della grande famiglia associativa. Le parole del Presidente Nazionale Giuseppe Notarstefano, nella sua relazione di fine triennio, oltre che tracciare il lungo cammino compiuto in questi anni, hanno esortato a proseguire con coraggio e a riprendere il largo, tutto in un clima di comunione fraterna.

I lavori di gruppo sulla bozza del documento assembleare e l’approvazione dello stesso sono stati momenti qualificanti: partecipare alla discussione e contribuire nei vari gruppi alla stesura degli emendamenti, ascoltare il dibattito in plenaria e votare sono stati momenti formativi. I delegati hanno sperimentato la bellezza della scelta democratica.

Le giornate sono state arricchite da forti momenti di spiritualità: la celebrazione eucaristica presieduta dal Cardinale di Bologna Zuppi, Presidente della CEI; il momento di preghiera ecumenico; la celebrazione presieduta dal Cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle cause dei santi, in cui si è appresa la canonizzazione del Beato Piergiorgio Frassati, per noi di Ac testimone qualificato di umanità piena, nel prossimo anno giubilare.

L’assemblea è stata raggiunta anche dal messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha ricordato il ruolo importante che l’associazione svolge nel tessuto sociale del Paese, ed allietata dalla notizia che tre giovani della nostra associazione hanno ricevuto l’onorificenza di Alfiere della Repubblica, Valeria Frasca (MSAC Forlì), Sofia Gentile (consigliera diocesana Ragusa), Elisa Palombo (educatrice ACR Lecce).

Le giornate sono trascorse in fretta e l’Assemblea è giunta al termine con l’elezione dei consiglieri nazionali, tra cui Angela Paparella, a cui esprimiamo ancora il nostro grazie per essersi messa a disposizione per il servizio e a cui auguriamo un buon lavoro per il triennio. A conclusione, l’Assemblea ha voluto lasciare un messaggio alla Chiesa e al Paese: «desideriamo riprendere il largo con fede e coraggio a servizio del Paese e della Chiesa, prendendoci cura degli ultimi e di chi si sente in difficoltà e in una qualsiasi forma di povertà. D’altro canto, le braccia aperte sono la premessa delle mani impegnate e sporche; infatti ‘non serve a nulla avere le mani pulite se si tengono in tasca!»

Margherita de Pinto, Presidente diocesana