O Maria,
come è bello chiamarti Madre. Quasi ci trema la voce, non per timore, ma per l’emozione. Perché così ti ha chiamato anche Gesù e proprio Lui ha voluto che ti potessimo chiamare così anche noi. Lo ha voluto nel momento più duro e più santo della sua vita: sulla croce. Ha aspettato quel momento, il più importante, per farci capire che essere Madre è, per te e per noi, la cosa più importante. Ha aspettato quel momento così doloroso, avvolto dalla coltre della morte, per pronunciare, per te e per noi, il nome che dà la vita: Madre. E così ha racchiuso misticamente in questo nome il bagliore della resurrezione. La fine della sua vita terrena, nata dal tuo grembo, è divenuta l’inizio della nostra vita ultraterrena, custodita nel tuo grembo.
Ecco perché non smetteranno mai di tremare la nostre labbra al pronunciare il dolce titolo di Madre.
Purtroppo, o Maria, oggi c’è chi vorrebbe tremassero le nostre gambe, dalla paura. Dire “madre” in questo tempo disordinato rischia di diventare quasi un reato. Bisogna stare attenti, perché dalle nostre parti sta diventando quasi una offesa. Una offesa alla libertà e ai diritti, all’autonomia e alla autodeterminazione. Che strano questo tempo, che schiavo questo tempo! Si vuole a tutti i costi togliere il nome di “madre” dalle carte anagrafiche, per poi non farsi scrupoli nel vederlo ricomparire nel listino prezzi. Siamo arrivati a questo: schiavi dell’economia, oggi anche la maternità viene prostituita alla violenza del capitalismo.
Basta solo andare su un sito, ce ne sono tanti, e scegliere quanto spendere. Ci sono offerte per una maternità surrogata a partire da 39.900 euro, servizio basic, ma se ci sono disponibilità economiche si possono aggiungere gli accessori, come la scelta del sesso, del colore degli occhi, dei capelli, a partire da 64.900 euro fino a poter superare anche i 100.000 euro. Puoi anche aggiungere l’assicurazione come garanzia nel caso in cui la gravidanza non vada come previsto, e chi di dovere provvederà a disfarsi del prodotto… Prezzi così non si trovano facilmente, infatti sono quelli di una famosa azienda ucraina, che al giorno d’oggi è quella che garantisce il miglior rapporto qualità-prezzo. Ucraina, sì, dove c’è la guerra.
Mentre si bombarda o si muore, non si è fermato il mercato della produzione e distribuzione di bambini, che in alcuni casi diventa un traffico vero e proprio, favorito dagli interessi economici e dal disinteresse umano. E così, le stesse persone che manifestano perché ritengono la maternità il retaggio di una società passata e senza diritti, sono proprio quelle che poi accettano che il grembo di altre donne sia ridotto a macchina da riproduzione artificiale.
Come vedi, o Maria, abbiamo ancora tanto bisogno di Te, del tuo essere Madre. L’Amore ha riempito il tuo grembo e, preservando intatta la tua verginità, ha fatto nascere in Te la vita. E Tu, ripiena di Amore, hai donato non solo il tuo grembo, ma tutta la tua esistenza all’Amore. Madre è colei che, lungi da ogni ricompensa o interesse, ama sempre come Dio. Madre è colei che è per la vita sempre come Dio.
Ma, soprattutto, essere Madre è dare vita ad un legame unico ed eterno. Le altre relazioni hanno inizio e, purtroppo a volte una fine, possono essere mosse da sentimenti sinceri, ma a volte anche da interessi o circostanze, possono essere di natura e finalità diversa. Madre dice una relazione che, dal momento del suo inizio, è per sempre. Il Signore ti ha voluta sua Madre per questo: legarsi per sempre all’umanità, indissolubilmente. Il Signore ti ha voluta nostra Madre per questo: legarci per sempre a Te e, per mezzo di Te, a Lui.
In questo tempo in cui a dettare le priorità sono l’egoismo e il denaro, insegnaci Madre l’arte dell’Amore, che in te ha trovato spazio per farsi carne, affinché possiamo essere come tuoi figli pronti a mettere la nostra vita a servizio della vita e la nostra fede a servizio dell’Amore.
don Giuseppe Germinario, direttore