Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa comunale, sull’inaugurazione del centro sperimentale di mediazione per la giustizia riparativa
Sarà una cerimonia breve. Ma l’impatto sulla città sarà enorme. A Molfetta, il 27 febbraio, diventa operativo, nella sede comunale di Via Martiri di Via Fani, alle 10.30, il centro sperimentale di mediazione per la giustizia riparativa, tra i primi su scala nazionale.
All’interno del Centro, in spazi adeguati e idonei ad assicurare riservatezza e indipendenza, veranno poste in essere azioni di mediazione tra l’autore di reato e la vittima, secondo i principi del dialogo riparativo.
In linea con la legge Cartabia, il progetto intende ampliare le azioni già avviate dal Settore Socialità del Comune.
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Con la giustizia riparativa la punizione diventa riparazione del danno conseguente al reato.
Un percorso di giustizia riparativa è emotivamente molto impegnativo. Significa raccontarsi, cercare di spiegare perché si è fatto qualcosa, risarcire la vittima e la comunità, avere la capacità di guardare la sofferenza dell’altro.
Si potrà accedere al programma riparativo per qualsiasi reato, a prescindere dalla gravità, e la richiesta potrà essere presentata in ogni stato e grado del procedimento.
La giustizia riparativa, in concreto, «consente alla vittima, alla persona indicata come autore dell’offesa e ad altri soggetti della comunità, di partecipare liberamente, in modo consensuale, attivo e volontario, alla risoluzione delle questioni derivanti dal reato, con l’aiuto di un terzo imparziale adeguatamente formato, denominato mediatore».