Cristo, il primato di Cristo, la centralità di Cristo.
Papa Leone XIV lo ha lasciato trasparire sin dall’inizio del suo pontificato. Le sue primissime parole alla Chiesa e al mondo non sono state quelle di un ordinario, feriale, comune saluto, ma sono state le Parole di Cristo Risorto nel giorno di Pasqua. Ha esordito con le parole di Cristo, del quale Egli è il Vicario. Il «Vicario di Cristo» (Leone XIV, Discorso ai Cardinali, 10.05.2025), come ogni suo ministro, è chiamato a «sparire perché rimanga Cristo» (Leone XIV, Omelia nella Messa Pro Ecclesia, 09.05.2025). Lo stesso nome del nuovo Papa, Leone, oltre che richiamare i predecessori, riporta in filigrana il riferimento a Cristo, il «Leone della tribù di Giuda» che ha vinto e che con la sua vittoria asciuga le lacrime e apre i sigilli (cf. Ap. 5,5). La forza della Chiesa è il Risorto, è l’annuncio prorompente e sconvolgente della vittoria della vita sulla morte.
A servizio di questa forza si pone la piccolezza di ogni credente.
Continuità, senza contrapposizione, sulla unica strada verso l’eternità.
Papa Leone XIV ha dichiarato già più volte il sereno richiamo all’insegnamento di Papa Francesco, suo predecessore, per proseguire nella continuità il cammino della Chiesa, con nuovo slancio e freschezza.
La Chiesa non è diretta verso una meta meramente umana, ma è chiamata a «camminare insieme verso quella patria che Dio ci ha preparato» (Leone XIV, Prima Benedizione Urbi et Orbi, 08.05.2025).
Tuttavia, per raggiungere la sua splendida destinazione, la Chiesa deve attraversare le sfide del nostro tempo, deve scendere nella vene della quotidianità e riprendere seriamente gli impegni delineati nel magistero del Concilio Vaticano II e dei Pontefici fino a Papa Francesco: «il ritorno al primato di Cristo nell’annuncio; la conversione missionaria di tutta la comunità cristiana; la crescita nella collegialità e nella sinodalità; l’attenzione al sensus fidei, specialmente nelle sue forme più proprie e inclusive, come la pietà popolare; la cura amorevole degli ultimi, degli scartati; il dialogo coraggioso e fiducioso con il mondo contemporaneo nelle sue varie componenti e realtà» (Leone XIV, Discorso ai Cardinali, 10.05.2025).
Missione, evangelizzazione, testimonianza.
Papa Leone XIV ha messo in luce anche l’urgenza di riscoprire la gioia di annunciare a tutti il Cristo risorto. È evidentemente frutto della sua esperienza personale, di uomo e di pastore che annuncia il Vangelo.
L’indole della nostra fede non è conservare ma annunciare, non è chiudere ma aprire, non alzare muri ma costruire ponti.
«L’umanità necessita di Lui come del ponte per essere raggiunta da Dio e dal suo amore. Aiutateci anche voi, poi gli uni gli altri a costruire ponti, con il dialogo, con l’incontro, unendoci tutti per essere un solo popolo sempre in pace» ha detto nel suo primo messaggio al mondo, e poi ha concluso «dobbiamo cercare insieme come essere una Chiesa missionaria, una Chiesa che costruisce i ponti, il dialogo, sempre aperta ad accogliere, come questa piazza, con le braccia aperte tutti, tutti coloro che hanno bisogno della nostra carità, della nostra presenza, del dialogo e dell’amore» (Leone XIV, Prima Benedizione Urbi et Orbi, 08.05.2025). Annunciare Cristo è annunciare la Pace, costruire la fraternità, operare la carità.
Maria, tenera Madre, dolce compagna di viaggio.
Papa Leone XIV è stato eletto nel giorno della Supplica, come egli stesso ha voluto notare, e ha rinnovato la tradizione apostolica di condividere con Maria la sequela di Gesù Risorto nel cenacolo pasquale.
Senza troppe formalità, ha voluto raggiungere il Santuario della Madonna del Buon Consiglio, recandosi come un figlio subito dalla propria madre. Un gesto di tenerezza e devozione, nella semplicità e nell’abbraccio caloroso della gente festante.
Papa Leone XIV è entrato subito nel cuore di tutti, con la sua visibile emozione, la sua dolce presenza, il suo sguardo sereno, le sue parole chiare e accoglienti, il suo invito a mettere da parte la paura, la sua voglia di camminare insieme e in comunione, soprattutto la sua salda fede in Cristo, che ci apre la strada e ci dona la grazia.
don Giuseppe Germinario, direttore