Insieme Artigiani di Pace, cronaca della marcia diocesana

Sabato 10 dicembre 2022 si è tenuta a Molfetta la manifestazione diocesana “Insieme artigiani di pace”, organizzata dalla Consulta Diocesana per le Aggregazioni Laicali, unitamente all’Ufficio per la Pastorale Sociale e del lavoro, l’Ufficio per la Pastorale Giovanile, i Presidi cittadini di Libera, nonché l’Osservatorio per la Legalità e la difesa del bene comune di Giovinazzo, al fine di esprimere solidarietà al popolo ucraino e alle vittime di tutte le guerre e invocare il dono della pace.
Lo slogan scelto per l’iniziativa accoglie l’appello del Santo Padre a dare un contributo personale e creativo alla costruzione della Pace, un’attività quest’ultima “artigianale”, che richiede passione per l’uomo e per il bene comune, impegno e fatica nell’intessere relazioni e prendersene cura.
Piazza Municipio, il punto di incontro. Ad accogliere i manifestanti c’è una targa con l’esortazione audace di Don Tonino Bello: “In piedi, costruttori di Pace!”
Il Vescovo del Grembiule ci ha insegnato a stare in piedi di fronte alle ingiustizie, prima fra tutte la guerra, non seduti, non rassegnati né assuefatti.
Dalla piazza, con canti di pace intonati dai giovani dell’Agesci di Giovinazzo, si è snodato il corteo lungo Corso Dante per giungere e fare il suo ingresso al Duomo, dove sono intervenuti per una riflessione e testimonianza sul tema Rosa Siciliano di Pax Christi e direttrice editoriale di Mosaico di Pace e Francesco Minervini, fra i partecipanti della IV Carovana della Pace realizzata da Stopthewarnow, una rete per la Pace e la solidarietà cui aderiscono 180 organizzazioni, impegnate su più fronti a fermare la guerra e costruire la Pace (ne fa parte anche Luce e Vita che recentemente ha raccolto fondi con la Caritas diocesana per il dissalatore a Mykolaiv, ndr).
Rosa Siciliano ha sottolineato la significatività della data del 10, giornata internazionale dei diritti umani, insieme alla marcia dei 500 guidata da don Tonino Bello nel dicembre del 1992, esattamente trent’anni fa, in una Sarajevo sotto assedio. Ha con passione affermato la necessità, oggi più che mai, di scardinare la pedagogia bellicista, la logica binaria amico-nemico, di sostenere gli obiettori di coscienza ucraini e russi e di creare percorsi di pace alternativi ai conflitti armati.
Francesco Minervini ha riportato la sua esperienza con la Carovana della pace che lo ha condotto a Kiev lo scorso settembre. Nel suo drammatico racconto ha descritto le condizioni difficili di vita in cui versa attualmente il popolo ucraino.
E tuttavia, non ha mancato di sottoli-neare l’esistenza di semi di speranza, come il rifiuto netto da parte della popolazione civile della guerra e l’esistenza di una cooperazione tra il movimento nonviolento e pacifista italiano e quello ucraino e russo per far cessare il conflitto e ricostrui-re la pace.
Al termine degli interventi, il Vescovo Domenico, ricordando l’istituzione nel 1995 da parte dell’Unesco della giornata mondiale della Tolleranza, ha rimarcato i valori del dialogo e della cooperazione tra gli uomini, l’esercizio della misericordia nei confronti dell’altro, così come il Signore la esercita nei confronti di ogni uomo, senza mai indulgere all’odio né ad alcuna forma di violenza.
Dopo le parole del Vescovo, ci si è spostati a cala Sant’Andrea per l’accensione e il lancio delle lanterne, a simboleggiare la speranza che un futuro senza guerra è possibile.
La Cdal e le altre realtà che hanno partecipato all’organizzazione della manifestazione hanno voluto accompagnare questa iniziativa con un gesto concreto di solidarietà nei confronti del popolo ucraino: la promozione in diocesi di una raccolta fondi per sostenere le iniziative di Stopthewarnow, come l’acquisto di generatori per consentire il ripristino degli impianti di riscaldamento o di dissalatori per la fruizione di acqua potabile. La pace si costruisce con i gesti concreti di tanti artigiani della pace.
In cammino insieme.

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