Intelligenza artificiale e approccio umano

Si è tenuto venerdì 2 febbraio, presso il Salone Santa Scorese della parrocchia San Giacomo, in Ruvo, l’incontro aperto alla comunità e ai giornalisti, promosso dall’Ufficio diocesano per le Comunicazioni sociali e l’Azione Cattolica della parrocchia, sul tema titolo Oltre l’intelligenza artificiale. Sapienza del cuore e intelligenza umana per costruire la pace.

Dopo i saluti di don Gaetano Bizzoco e un breve intervento della vicedirettrice di Luce e Vita Susanna M. de Candia sull’evoluzione del settimanale nel tempo e oggi in particolare, alla luce delle nuove sfide della tecnologia, Vito Lamonarca, presidente parrocchiale di Ac e moderatore dell’incontro, ha passato la parola al prof. Ruggiero Doronzo, docente di Teoria e Tecniche della Comunicazione presso la Facoltà Teologica Pugliese.

Il prof. Doronzo, frate minore cappuccino, ha anzitutto distinto tra ‘intelligenza artificiale debole’ che è in grado di svolgere alcuni compiti e funzioni e ‘intelligenza artificiale forte’ che prova a riprodurre le capacità cognitive umane. Ad esempio, Chat GPT è uno strumento che permette di creare testi, perché ha immagazzinato un gran numero di informazioni, ma questa capacità creativa o generativa pone il problema della veridicità e della verifica delle informazioni, può quindi creare disinformazione di massa.

Per quanto si sia sentito più spesso ripetere l’affermazione del filosofo Aristotele, per cui l’uomo è un “animale sociale”, oggi dobbiamo tener conto anche di quanto afferma il filosofo Galimberti, quando sostiene che la tecnica è l’essenza dell’uomo. Perché l’essere umano, consapevole di avere sensi limitati e deficitari, cerca sempre di ibridarsi con la tecnica, puntualizza padre Doronzo, che sottolinea quanto sia fondamentale interrogarsi sempre sullo scopo per cui una nuova tecnologia è stata creata.

Siamo infatti nella 4^ rivoluzione industriale, in cui conta il dato. Il prof. Doronzo ha presentato allora 5 questioni sull’intelligenza artificiale:

  • la potente manipolazione della verità;
  • la potente manipolazione della mente;
  • delega delle decisioni;
  • le tecnologie di controllo;
  • tecnologie per la guerra e la guerra per le tecnologie.

Per ciascuna di queste questioni, padre Doronzo ha messo a confronto parti del Messaggio del Papa per la 57^ Giornata mondiale della Pace e nonostante un mondo che va in una direzione spersonalizzante. Il pontefice si richiama fortemente alla coscienza umana e al cuore ovvero alla capacità dell’uomo di spiritualità e relazione, per fare appello alla forza interiore che permette di orientare scelte e azioni.