Ci domandiamo: perché la Chiesa ripropone, oggi, in questa seconda Domenica di Quaresima, un quadro così sfavillante della gloria del Signore? Occorre spiegare in che modo quell’evento si innesta nella storia evangelica.
Gesù intende dare un saggio di ciò che Egli è; vuole impressionare i suoi Discepoli perché poco prima ha parlato della sua Passione e ne riparlerà anche in seguito. Sono gli ultimi giorni della sua missione in Galilea. Gesù sta per trasferirsi nella Giudea, ove accadrà il grande dramma della fine del Vangelo, della vita temporale del Signore. Gesù sarà crocifisso. E perché i Discepoli, questi tre specialmente, non siano scandalizzati, stupiti, anzi esterrefatti dalla fine tristissima del Maestro, ma conservino la fede, Gesù decide di imprimere nelle loro anime la meraviglia testé rievocata.
Ora la Chiesa la ripresenta anche a noi, nel corso della Quaresima, come per dire: Vedrete il Redentore crocifisso, avrete indicibile sgomento per il suo Sangue sparso, per la sua sofferenza, nel contemplarlo come schiacciato dai suoi nemici; e affinché non vi scandalizziate, e non abbiate a tradirlo o lasciarlo, in quell’ora grande ed amara, considerate, ora, chi Egli è e quanto può.
In altri termini: questa scena del Vangelo pone dinanzi a noi, .- che la rievochiamo dopo tanti anni, qui, oggi, celebrando la Santa Messa -, una questione di grandissima attualità, si direbbe fatta sulla misura delle nostre condizioni spirituali. La domanda è la medesima rivolta da Gesù, sei giorni prima dell’evento sul Tabor, agli Apostoli: Chi dite che sia il Figlio dell’Uomo?
La stessa richiesta io ripeto a voi. Ecco che il Vangelo diventa incalzante e urgente sulle nostre anime… Voi, Romani di oggi, e figli di questa parrocchia, chi dite che sia Gesù? Chi è Gesù in se stesso? La mente corre al Catechismo. Sì, ricordo che Gesù è il Figlio di Dio fatto Uomo. Ma sappiamo noi bene che cosa ciò vuol significare?
E inoltre: se Gesù è Dio fatto Uomo, la meraviglia delle meraviglie, chi Egli è per me ? che rapporto c’è tra me e Lui? devo occuparmi di Lui? Lo incontro nel cammino della mia vita? è legato al mio destino?
San Paolo VI, Papa (Omelia 14.03.1965)