Domenica della Parola: occasione di grazia

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Al termine del giubileo straordinario della misericordia (2016), papa Francesco ha istituito la Domenica della Parola di Dio.

All’inizio del nuovo anno, mentre diciamo con la preghiera della Colletta di accogliere, in un mondo che passa, il vangelo della vita che non tramonta, ci viene proposta dall’Antico Testamento, la storia del profeta Giona. «Alzati e va’ a Ninive e annuncia loro quanto ti dico.» I cittadini di Ninive credettero a Dio e bandirono un digiuno dal più grande al più piccolo. Dio vide le loro opere e si ravvide e non fece loro il male che aveva minacciato di fare.

Il vangelo di Marco si apre con l’invito alla conversione, mente ci racconta la chiamata dei primi quattro discepoli che da pescatori del mare di Galilea, diventano pescatori di uomini. Lasciate le reti e il loro padre Zebedeo, andarono dietro Gesù.

L’apostolo Paolo nella lettera ai Corinti ci ricorda che il tempo si è fatto breve, perché la figura di questo mondo passa. Allora, come amava ripetere don Tonino Bello, vi suggerisco un compito per questa Domenica della Parola di Dio: trovate un punto preciso della vostra casa ed esponete il libro della Parola di Dio, così che tutti possano vederla. Ora abbiamo la grazia di poterci abbeverare a questa fonte perenne, prima era quasi del tutto proibito! Approfittiamone, perché la lingua parla dell’ abbondanza del cuore, se nel cuore hai la Parola di Dio, questa esprimerai con le tue labbra, come recita il Salmo 94: «Signore apri le mie labbra, perché la mia bocca proclami la tua lode». Se nel cuore non abita la Parola di Dio, verranno fuori rabbia, rancore e ribellione.

Da sempre suggerisco di tenere a mente e nel cuore il Salmo 118: «lampada per i miei passi è la tua Parola, luce sul mio cammino». L’eucarestia di questa domenica termina con l’orazione: «Signore fa’ che nutriti alla mensa della parola e del pane, ci rallegriamo sempre del tuo dono, fonte inesauribile di vita nuova.»

Padre Roberto Francavilla, frate minore cappuccino