III domenica di Avvento: gioite nel Signore!

Gaudete in Domino! «Rallegratevi sempre nel Signore, ve lo ripeto: rallegratevi. Il Signore è vicino!» Con questa antifona comincia la liturgia eucaristica di questa terza domenica del tempo d’Avvento, in cui l’austerità dell’attesa vigilante e attenta si stempera in una gioia sobria ma intima, derivante dalla certezza che il Signore è vicino, come ci ricorda la solennità della sua incarnazione, il Santo Natale ormai prossimo.

Anche in questa liturgia è protagonista Giovanni il Battista, che già domenica scorsa ha invitato a preparare la via al Signore e oggi si esprime più chiaramente: «In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo» (Gv 1,27).
Il Signore è già in mezzo a noi, anche se spesso non siamo capaci di riconoscerlo. L’ Avvento non è la semplice attesa del giorno che ricorda la gloriosa incarnazione del Figlio di Dio, ma è il tempo in cui si è chiamati a vigilare e a guardare i segni della sua presenza nel nostro oggi; l’apostolo Paolo nella seconda lettura ci dà la chiave per vivere questo tempo: «Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono».

Il profeta Isaia nella prima lettura ci dà il motivo per cui gioire oggi: «Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio, perché mi ha rivestito delle vesti della salvezza, mi ha avvolto con il mantello della giustizia, come uno sposo si mette il diadema e come una sposa si adorna di gioielli».
Il Signore Gesù, assumendo la nostra umanità in tutto, l’ha riempita di Spirito Santo: lui ricco s’è fatto povero per arricchire noi; lui divino ha assunto la nostra carne per renderci con lui eredi e figli del Padre. È proprio questa nuova dignità, ricevuta nel battesimo, che ci permette di vivere in pieno la gioia per l’avvicinarsi del Regno di Dio.

Per questo, seguendo l’esempio della vergine Maria, che nel salmo responsoriale magnifica le opere del Signore nella sua vita, anche noi, una volta riconosciute tali opere di Dio, gioiamo e rendiamo grazie!

don Marco L. Cantatore, diacono