Restauro e risanamento conservativo di San Gennaro

Il restauro e il risanamento conservativo delle facciate e delle coperture delle Chiesa di San Gennaro è stato realizzato con il contributo dell’8×1000 della Chiesa Cattolica. Il progetto è stato curato e diretto dall’architetto Lighting Designer Sara Spadavecchia con l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bari. I lavori iniziati il 9 maggio 2022 sono stati eseguiti dalla Coger s.r.l. Costruzioni Generali e Restauri di Altamura, con il coordinamento della sicurezza in cantiere in fase di progettazione e di esecuzione da parte dell’Ing. Sebastiano Caputi.

L’intervento si è reso necessario in seguito a rilevanti infiltrazioni d’acqua riscontratesi all’interno della chiesa e lungo gli elementi aggettanti della facciata principale quali le cornici del timpano, delle trabeazioni, delle volute e dei piedistalli delle lesene.
Un’accurata analisi dello stato di conservazione delle facciate e delle coperture ha portato alla luce una condizione critica degli intonaci e degli strati di impermeabilizzazione presenti che avrebbe esposto a rischio i fruitori e il patrimonio storico-artistico conservato in Chiesa.


L’obiettivo del progetto di restauro e risanamento conservativo della chiesa di San Gennaro è stato quello di eliminare le cause di degrado legate all’inefficienza dei materiali di rivestimento e di protezione preesistenti e di conservare i caratteri architettonici, stilistici e funzionali dell’edificio nel pieno rispetto delle tecniche della tradizione costruttiva del luogo. Le operazioni messe a punto sono il risultato di un attento studio dello stato di conservazione dell’immobile in fase di progettazione e di accurate indagini stratigrafiche in fase esecutiva. Appurata l’assenza di decorazioni o finiture pittoriche di pregio, tutte le superfici piane verticali delle facciate e del campanile sono state interessate dalla rimozione di strati di intonaco limitatamente alle parti degradate da fenomeni infiltrativi, con l’ausilio di utensili manuali e dal consolidamento degli strati superficiali dei materiali lapidei. Le integrazioni di intonaco sono state eseguite con bio malta ad applicazione esclusivamente manuale e uniformate all’intonaco originario con un risanante composto principalmente da grassello di calce.
In intesa con la Soprintendenza, si è resa possibile la rimozione dell’intonaco dalla cornice posizionata tra la trabeazione del primo ordine e quella del secondo ordine subito sotto la finestra e dei piedistalli delle coppie di lesene del secondo ordine. La pulizia minuziosa e attenta a conservare la patina originaria del materiale lapideo, ha portato alla luce una modanatura in pietra perfettamente conservatasi e un’architettura magistrale del paramento murario originario dei piedistalli.


La pulizia ha interessato anche le cornici degli architravi del portale, della finestra e del bugnato in pietra calcarea locale che si sviluppa su tutto il perimetro dell’edificio. Gli elementi decorativi quali il puttino di coronamento alla nicchia che ospita la scultura del Santo al centro del timpano e i capitelli delle lesene sono stati restaurati dal laboratorio di Lorenzoni Daniele Restauri s.r.l. secondo tecniche di conservazione condivise e concordate preventivamente con la Soprintendenza: l’eliminazione di vecchie tinteggiature sovrapposte e di scialbature hanno rivelato la natura in carparo del puttino scolpito e in tufo dei capitelli modellati in malta. Il restauro si è concluso con la realizzazione della nuova impermeabilizzazione delle coperture della chiesa e del campanile e degli elementi in aggetto, quali le cornici delle trabeazioni e le coperture del timpano. Tutte le operazioni di restauro e risanamento sono state finalizzate alla conservazione e alla valorizzazione della Chiesa di San Gennaro e alla trasmissione dei valori culturali che il bene racchiude in sé.


Sara Spadavecchia, architetto

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